22/05/2025

Autopromotec con WAW! per l’empowerment femminile nell’automotive

Nicoletta Ferrini

Nelle professioni dell’automotive le donne sono ancora in netta minoranza. I più resistenti pregiudizi di genere rendono il settore poco attraente e inclusivo per risorse che invece sarebbero oggi molto preziose.
In un settore che corre veloce come l’automotive c’è ancora chi resta indietro. In tutto il mondo, le donne rappresentano meno del 25% della forza lavoro impiegata nel settore automobilistico. La percentuale scende al 15% nel segmento dell’aftermarket dove le donne che ricoprono posizioni dirigenziali sono meno del 5% e la quota delle titolari di impresa non arriva al 3% (fonte GiPA). I pregiudizi di genere ostacolano le prospettive di crescita nelle professioni dell’automotive e ancora prima rendono poco attrattivi i percorsi di studio e formazione con un sbocco lavorativo nel settore.

La resistenza del gender gap non è solo un’incongruenza in una filiera per diversi altri aspetti in dinamica e continua evoluzione, è soprattutto un’occasione persa in un contesto di mercato dove la domanda di personale e competenze supera di gran lunga l’offerta. Basti pensare che meno della metà delle donne laureate in ingegneria lavora in aziende dell’autoriparazione o della componentistica. La questione del divario di genere nel settore dell’autoriparazione è stata discussa nel corso dell’evento di WAW! Women in Autopromotec’s World che si è tenuto in occasione della 30esima edizione di Autopromotec, biennale dedicata all’aftermarket automotive (Bologna, 21-24 Maggio 2025).

Nel suo intervento di apertura Paola Zaccheroni, pubblic affair manager di Autopromotec, ha evidenziato l’opportunità e l’urgenza per le aziende della filiera dell’automotive di favorire la partecipazione femminile, costruendo un ambiente di lavoro più attrattivi, inclusivi, capaci di attrarre competenze sempre più urgenti e necessarie. Allo stesso tempo, ha evidenziato la necessità di rimuovere le barriere sociali che ancora troppo spesso precludono a bambine e ragazze l’accesso a percorsi di carriera nel settore, soprattutto quelli più tecnici.

Come ricordato da Stacey Miller, vice president of communication di Auto Care Association, la percentuale di donne che assume ruoli tecnici nel settore dell’aftermarket è bassissima. Inoltre, una larga maggioranza sceglie a un certo punto del proprio percorso di abbandonare un lavoro con poche possibilità di crescita. Moltissime infine hanno sperimentato un qualche tipo di pregiudizio. Miller ha quindi illustrato l’impegno di Women in Auto Care, community statunitense che conta oggi 1.850 membri da tempo supporta percorsi di formazione e promuove la leadership professionale delle donne nel settore dell'auto attraverso conferenze, networking, borse di studio, formazione, dati, premi e altro ancora.
 





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