13/03/2025

EGEA al Parlamento Europeo: dati e revisioni al centro del dibattito sull’aftermarket indipendente

Paola Zaccheroni

Il 5 marzo scorso, a Bruxelles, nello stesso giorno della presentazione del Piano d’azione industriale per il settore automotive europeo, si è tenuto al Parlamento Europeo l’evento "Independent Automotive Sector: a way to sustainable and affordable transport", organizzato da EGEA e ospitato dall’Eurodeputato Kosma Złotowski.
Pochi giorni prima, il documento preliminare del Piano d’Azione aveva fatto presagire un testo ricco di buone intenzioni ma poco concreto, senza gli elementi essenziali sostenuti dall’industria e incurante nei confronti del segmento industriale che si occupa della manutenzione e riparazione dei veicoli.
Anticipando quindi l’inaugurazione dei lavori del comparto automotive con la nuova legislatura europea, EGEA ha sin da subito sottolineato che un approccio integrato e collaborativo deve coinvolgere tutti gli attori. L’associazione ha esortato a una politica automotive olistica, capace di supportare l’intera filiera: dai produttori ai distributori, dalle officine indipendenti ai fornitori di ricambi.
Nell’incontro si è voluto dimostrare come l’aftermarket indipendente rappresenti una componente essenziale dell’ecosistema automotive, fondamentale per far fronte alle necessità di un parco circolante in costante invecchiamento e per fornire ai milioni di automobilisti in tutta Europa servizi di qualità, accessibili e concorrenziali durante il difficile percorso della doppia transizione.

Accesso ai dati: condizione essenziale per una concorrenza leale
Si è raccomandata attenzione alle norme sulla disponibilità dei dati tecnici e sull’accessibilità alle funzioni e risorse dei veicoli connessi per la riparazione e manutenzione. Questo è un tema cruciale e in grandissima parte pre-competitivo, che porta benefici lungo tutta la filiera: dai costruttori ai concessionari, dalle officine indipendenti ai consumatori finali. Solo con normative che garantiscano un terreno di gioco equo e sostenibile si potranno proteggere il libero mercato e la libertà di scelta dei consumatori. Adeguate normative avranno un impatto diretto sulla crescita del settore, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro e aprendo opportunità di innovazione anche per le PMI. Un quadro chiaro e accessibile contribuirà a migliorare la sicurezza stradale e a costruire un rapporto più semplice e trasparente tra automobilisti e officine.

Ma oltre alle intenzioni, ci sono le sfide da affrontare insieme:
  1. Proprietà dei dati: i costruttori hanno sviluppato sistemi complessi e proprietari per proteggere l’integrità dei veicoli, ma questo può limitare l’accesso ai fornitori indipendenti.
  2. Barriere tecniche: standardizzare l’accesso mantenendo elevati livelli di sicurezza è una sfida che riguarda tutti i marchi.
  3. Costo di accesso: sviluppare soluzioni accessibili anche alle piccole imprese è un punto critico.
  4. Privacy e sicurezza: proteggere i dati dei veicoli e dei proprietari, garantendo al contempo l’accesso, è fondamentale.
  5. Interoperabilità: garantire la compatibilità tra diversi sistemi e tecnologie in un'infrastruttura unificata è un passaggio complesso, ma necessario.
Di lì a poche ore, l’Action Plan confermerà la necessità di misure complementari per garantire un accesso equo ai dati, alle funzioni e alle risorse dei veicoli. Annuncerà inoltre che, dopo una prima applicazione del Data Act, saranno valutate ulteriori iniziative legislative, inclusa la possibile creazione di una Piattaforma europea dei dati automobilistici. Con l’obiettivo di assicurare un quadro normativo aggiornato e coerente con la trasformazione digitale in atto, è prevista anche la revisione del Regolamento MVBER e delle relative Linee Guida.

Revisioni Periodiche e controllo delle emissioni
EGEA ha chiesto agli eurodeputati presenti di introdurre nel regolamento sul controllo tecnico dei veicoli la misurazione del particolato, già obbligatoria in Belgio, Paesi Bassi, Germania e Svizzera. Questo intervento rientra nel contributo dell’aftermarket alla decarbonizzazione, che passa anche attraverso l’innovazione nel settore delle attrezzature. I tradizionali opacimetri, infatti, non sono in grado di rilevare le nanoparticelle; un altro sistema che purtroppo non intercetta queste particelle è il sistema respiratorio umano, con il particolato che si deposita direttamente nei polmoni.
La validazione scientifica dei rilevatori di particolato da parte degli istituti metrologici dei Paesi che già applicano la norma conferma l’efficacia di questa tecnologia nel monitorare le emissioni reali dei veicoli e nell’innalzare i livelli di tutela ambientale e sanitaria.

Neutralità tecnologica e semplificazione normativa
Tra i messaggi chiave emersi nel corso dell’evento, si è sottolineata l’importanza di sostenere la neutralità tecnologica per raggiungere gli obiettivi “Fit for 55”, riconoscendo il ruolo dei biocarburanti e delle soluzioni basate sull’idrogeno nel percorso di decarbonizzazione.
Infine, è stata espressa preoccupazione per il modo in cui alcuni attori interpretano l’appello alla semplificazione normativa. Se la riduzione della burocrazia è da tutti salutata con favore, è altrettanto chiaro che, per tradurre le legislazioni orizzontali come il Data Act nella realtà operativa delle filiere, siano necessari regolamenti settoriali specifici, capaci di intercettare le peculiarità tecniche di ogni segmento, e non solo automotive.
 
 





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