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Maggio 2018

Omologazione veicoli, dal 2020 entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo

di Redazione

Il Parlamento di Bruxelles ha approvato le proposte di riforma del sistema di controllo sulle emissioni e della vigilanza del mercato automobilistico nell’Ue. In attesa del via libera del Consiglio europeo, ecco le novità analizzate da Egea.  
Un altro passo verso il cambiamento delle regole in tema di omologazione dei veicoli. Il Parlamento europeo ha approvato le proposte di riforma del sistema di controllo sulle emissioni e quelle su vigilanza e responsabilità di enti e centri di prova. Se, come prevedibile, nei prossimi mesi dovesse arrivare anche il via libera del Consiglio, il nuovo regolamento diventerà definitivo e inizierà ad avere effetto a partire dal primo settembre 2020. L’obiettivo della normativa, voluta da Bruxelles, è di garantire che i nuovi modelli in circolazione sulle strade del vecchio continente siano “puliti e sicuri”.
 
Le novità introdotte
Il regolamento, spiega in una nota Egea (European garage equipment association), introduce un nuovo sistema di test per assicurare che le vetture rimangano entro i limiti previsti di emissioni lungo tutto il loro ciclo di vita. In più nel testo sono chiarite le responsabilità delle autorità nazionali per l’omologazione, dei centri di prova e degli enti per la sorveglianza del mercato, al fine di renderli più indipendenti e prevenire possibili conflitti d’interesse. Non solo. Questa legislazione richiede anche che ogni Paese membro dell’Unione europea effettui, ogni anno, un numero minimo di controlli sulle vetture (almeno uno ogni 40.000 vetture immatricolate in quel paese nell’anno precedente): il 20% di questi test dovrà riguardare le emissioni. Per quanto riguarda invece i Paesi con un basso volume d’immatricolazioni, i controlli dovranno essere almeno cinque all’anno. La Commissione europea avrà inoltre la possibilità di: condurre dei test e ispezioni sui veicoli per verificarne la conformità, imporre richiami a livello comunitario e comminare, ai costruttori, sanzioni amministrative fino a 30.000 euro per ogni vettura non conforme.
 
Accesso alle informazioni
Un aspetto interessante della nuova legislazione è legato al sistema di accesso alle informazioni di manutenzione e riparazione (Rmi). La nuova normativa introduce dei cambiamenti significativi. Il primo di questi consiste nel aver chiarito la possibilità di comunicare in modo continuativo, attraverso la presa Obd, con le informazioni e i dati tecnici del veicolo. In pratica, viene specificato che i soggetti terzi, fornitori di servizi, non possono essere esclusi dall’accesso ai dati del veicolo quando questo è in movimento (per funzioni di sola lettura). L’altro elemento di novità è l’aver incluso le informazioni necessarie per la preparazione del veicolo al test di revisione nella definizione d’informazioni di manutenzione e riparazione: in precedenza queste non erano disponibili ai costruttori di attrezzature diagnostiche secondo quanto previsto dalla Direttiva revisioni 2014/45/EU. Da ultimo, è possibile ottenere i dati tecnici per la riparazione in un formato processabile elettronicamente.
 



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