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Maggio 2017

Accesso ai dati dei veicoli, AICA sostiene la soluzione In-Vehicle Interface

di Massimo Brunamonti

La Commissione europea ha avviato il progetto C-ITS per studiare una “piattaforma di accesso ai dati che sia interoperabile, standardizzata, sicura ed aperta”, e indica tre possibili soluzioni: da una piattaforma interoperabile aperta a bordo veicolo (OTP), ad un’interfaccia diretta evoluta (IVI), per finire ad una piattaforma esterna basata su cloud (“Extended Vehicle”). Solo una di queste, per AICA, garantisce lo sviluppo di soluzioni e servizi indipendenti e competitivi.
Il dibattito sull’accesso ai dati tecnici, da sempre centrale per l’autoriparazione, assume oggi un livello ancora più sostenuto con l’avvento dell’auto connessa. Il dibattito, precedentemente confinato ad interfacce dedicate, oggi si estende a piattaforme generaliste e soluzioni più disparate, quali l’Extended Vehicle o la Piattaforma Interoperabile on-board, allo studio delle autorità competenti.
In quest’ambito AICA, Associazione Italiana Costruttori di Autoattrezzature, ha ritenuto opportuno prendere posizione per informare il settore e le autorità competenti sulle problematiche a suo giudizio connesse e le possibili soluzioni.
Secondo il quadro giuridico esistente e la prassi consolidata, gli operatori indipendenti dell’autoriparazione hanno l’accesso alle Informazioni di Riparazione e Manutenzione (IRM) dei veicoli senza restrizioni, permettendo così ai proprietari dei veicoli di poter esercitare il proprio diritto di scelta e affidarsi all’officina che preferiscono e a quest’ultima di avere più alternative sulla scelta dei fornitori dei dati, della diagnostica e dei ricambi. L’accesso diretto a tutti i sistemi elettronici installati a bordo del veicolo, che è stato libero per decenni, è ora a rischio a causa della volontà dei costruttori di auto di limitarlo mediante l’introduzione di nuove tecnologie telematiche.
La Commissione europea ha avviato il progetto C-ITS per studiare una “piattaforma di accesso ai dati che sia interoperabile, standardizzata, sicura ed aperta”. Il rapporto finale del progetto indica tre possibili soluzioni: da una piattaforma interoperabile aperta a bordo veicolo (OTP), ad un’interfaccia diretta evoluta (IVI), per finire ad una piattaforma esterna basata su cloud (“Extended Vehicle”), soluzione questa sostenuta dai costruttori di auto.
AICA ritiene necessario sottolineare come, a proprio giudizio, sia in ogni caso necessario mantenere una connessione standard on-board per l'accesso diretto ai dati del veicolo.
AICA ritiene inoltre necessario contrastare soluzioni come l’Extended Vehicle per tanti motivi. In primo luogo è evidente il rapporto di dipendenza che si verrebbe a creare nel momento in cui gli operatori dovessero dipendere dai costruttori per ottenere i dati tecnici necessari per la riparazione: i costruttori potrebbero così esercitare controlli, porre barriere e introdurre costi aggiuntivi ingiustificati. Altrettanto importante è un potenziale problema della sicurezza che si verrebbe a creare concentrando tutti i dati in un unico server, un aspetto che renderebbe l’intero sistema estremamente vulnerabile ad un attacco da parte di hacker. Terzo aspetto, ma assolutamente rilevante secondo lo storico legislativo della EU, è la limitazione alla libertà di scelta per il cittadino conseguente ad un capillare monitoraggio del cliente da parte dei costruttori.
Secondo AICA la soluzione IVI (In-Vehicle Interface) è la sola che garantisce lo sviluppo di soluzioni e servizi indipendenti e competitivi, inclusa la diagnostica, a supporto della libera scelta dei consumatori. Inoltre essa è quella che risponde in modo più adeguato alle future tecnologie di accesso necessarie per garantire le verifiche di stato d’uso e funzionalità dei componenti e dei sistemi legati alla sicurezza e all’assistenza alla guida. La connessione fisica standardizzata deve essere mantenuta come soluzione minima per fornire un accesso diretto, completo e aperto ai dati, alle funzioni e alle risorse dei veicolo sia agli operatori indipendenti che ai costruttori dei veicoli o ai loro partner. Tale connessione può e deve essere resa possibile attraverso i più alti standard di sicurezza e attraverso interfacce certificate e utilizzabili da personale/entità professionalmente qualificate.
 





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