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Maggio 2019

Anfia, l’export porta in positivo la bilancia della componentistica

Nicoletta Ferrini

Nel 2018, la stella della componentistica italiana ha brillato nel vasto firmamento dell’automotive.

Nel 2018, la stella della componentistica italiana ha brillato nel vasto firmamento dell’automotive. L’elaborazione fatta da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) su dati del Commercio Estero ISTAT, conferma che, in uno scenario genericamente crescente a livello nazionale, l’export della filiera dei componenti automobilistici ha raggiunto 22,4 miliardi di euro di valore (+ 5% rispetto al 2017). Questo, unito al seppure lieve rialzo delle importazioni (+0,5%) con 15,6 miliardi di Euro di valore, ha portato la bilancia commerciale ad un saldo positivo di circa 6,8 miliardi di euro (+17%). “Gli ottimi risultati dell’export della componentistica italiana nel 2018, nonostante il rallentamento della crescita rilevato nel secondo semestre dell’anno, confermano il successo sui mercati esteri di un comparto da sempre votato all’esportazione, pur in uno scenario internazionale in questo momento caratterizzato da molti fattori di incertezza, dai cambiamenti nella politica commerciale statunitense al rallentamento dell’economia cinese, per citarne un paio, - indica il presidente di ANFIA Paolo Scudieri. - Nel corso degli anni, la componentistica ha dimostrato di stare al passo con l’evoluzione globale del settore automotive, mantenendo alta la qualità dei prodotti e dei processi produttivi, investendo in ricerca e innovazione, puntando sulla flessibilità e diversificando sia la produzione che il proprio portafoglio clienti. Sicuramente, il processo di trasformazione oggi in atto richiede un impegno importante da parte delle aziende, chiamate a fare ingenti investimenti per la riconversione produttiva anche in termini di formazione e aggiornamento delle competenze. Il comparto. – continua Scudieri, - ha, quindi, tutte le carte in regola per affrontare le attuali sfide in una posizione di leadership, continuando ad investire in ricerca e sviluppo nelle nuove tecnologie e accrescendo la condivisione e lo scambio tecnologico all’interno della filiera stessa, ma ha bisogno del supporto di una politica industriale adeguata, a cui ANFIA sta lavorando con le istituzioni competenti, per dotare le imprese del capitale umano, dei fattori di scala e delle capacità di innovazione necessarie a competere con successo nel periodo della transizione, mantenendo e possibilmente accrescendo l’occupazione del settore e la sua contribuzione al PIL. Occorre anche favorire l’aggregazione e la crescita dimensionale delle PMI, anche mettendo a disposizione strumenti finanziari che ne sostengano i piani di crescita, la solidità patrimoniale e gli investimenti”.






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