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Novembre 2022

Caro energia: qual è l’impatto nelle aziende del settore automotive

Davide Baldrighi

Costi di manodopera e prodotti aumentati, con il rischio di gravare ulteriormente sui conti degli automobilisti, disincentivandoli dall’effettuare manutenzione ordinaria a straordinaria
Il caro bollette è – tristemente – all’ordine del giorno, non solo per le famiglie ma anche per le numerose piccole e grandi imprese, colpite da prezzi in costante impennata.
Un problema a doppia faccia: da una parte il gas sempre più caro, ennesima conseguenza della guerra in Ucraina – tra speculazioni sui mercati e stop all’approvvigionamento – e dell’inflazione galoppante al di qua e al di là dell’Atlantico.

Dal grande al piccolo
I costi crescono senza guardare in faccia nessuno, colpendo i colossi dell’auto come alcuni brand tedeschi che, per venire incontro alla richiesta del Governo guidato da Olaf Scholz, per risparmiare sul gas potrebbero dover tagliare la produzione. Se e come questa mossa possa avere un impatto sui prezzi finali delle auto – già cresciuti negli ultimi tempi – è ancora da vedere.
Intanto su alcune linee di produzione c’è già chi ha avvertito i propri operai circa l’abbassamento della temperatura negli stabilimenti, offrendo coperture termiche e stufette per dare un riparo durante la stagione più fredda.
Ben più tangibile già ora invece l’aumento dei prezzi nelle officine che, per far fronte al caro bollette e costi per luce e gas più che raddoppiati nel giro di un anno, devono ritoccare in alto le tariffe, non potendo assorbire internamente al 100% i rincari. Si “scarica” così sul cliente – l’aumento medio dei prezzi si aggira intorno al 20% - ma senza potersi rifare interamente in fattura dell’aumento delle spese per le utenze.

Anche perché, come purtroppo sappiamo, la capacità di spesa delle famiglie è rimasta la stessa o è addirittura diminuita per colpa dell’inflazione galoppante.
Un cane che si morde la coda: costi aumentati per riparatori e officine, rincaro delle tariffe e clienti sempre meno disposti a spendere per l’auto, con la conseguenza di ulteriori difficoltà economiche per il settore. Il risultato finale rischia di essere quello di ritrovarsi con un parco auto circolante non solo tra i più vecchi d’Europa, ma anche con pezzi di ricambio non a norma, revisioni scadute e via dicendo. Il caro energia rischia quindi di trasformarsi anche in una questione di sicurezza stradale.

La soluzione
Situazione di certo non facile che ha visto le varie associazioni di categoria lanciare gridi di allarme al Governo, chiedendo un consistente pacchetto di aiuti per famiglie e imprese.
Una soluzione “tampone” può essere rappresentata, come consigliato da più parti, da pannelli solari fotovoltaici, così da raggiungere anche una minima “indipendenza” energetica per tagliare i costi, riuscendo al tempo stesso ad abbassare anche il prezzo delle prestazioni per i clienti.





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