
Diritto alla riparazione: entra in vigore il Data Act, la Commissione pubblica le linee guida sui dati dei veicoli
Paola Zaccheroni
Il 12 settembre 2025 è una data importante per la transizione digitale in Europa: è entrato in vigore il Data Act, la normativa che sancisce i principi fondamentali per la condivisione e l'accesso ai dati generati dai dispositivi IoT; contestualmente, la Commissione Europea ha pubblicato linee guida specifiche per l'industria automotive, indirizzate a produttori, fornitori di servizi post-vendita, editori di dati e altri stakeholder coinvolti.
Il Data Act ha lo scopo di garantire agli utenti il diritto sui dati generati dai loro dispositivi, assicurando la possibilità di condividerli con terze parti di loro scelta. Nel contesto automobilistico, questo si traduce in un accesso equo e trasparente ai dati generati dal veicolo e alle informazioni tecniche di manutenzione e riparazione.
Dopo anni di studio tecnico, dibattito internazionale, polemiche e rinvii, le associazioni europee dell’aftermarket indipendente salutano con soddisfazione il risultato raggiunto, fondamentale per sostenere la concorrenza e l'innovazione nel mercato dei produttori e operatori indipendenti di beni e servizi post-vendita.
Il principio fondamentale della normativa stabilisce che i dati destinati ad essere accessibili al costruttore devono esserlo, con la stessa qualità e tempestività, anche a terzi scelti dall’utente, sia che si tratti di dati grezzi sia di dati processati affinché siano leggibili e utilizzabili per applicazioni o ulteriori elaborazioni.
Inoltre la Commissione anticipa che verranno pubblicate ulteriori linee guida che definiranno criteri trasparenti per la determinazione della giusta remunerazione spettante ai costruttori per il servizio di fornitura dati.
Il Data Act e il documento Guidance on Vehicle Data rappresentano un passo decisivo per il settore aftermarket, poiché rimuovono barriere che ne ostacolavano la crescita. In un ecosistema più aperto e regolamentato, la concorrenza potrà stimolare lo sviluppo di servizi innovativi e competitivi, a beneficio dell’intero mercato.
La semplificazione non è deregolamentazione
Si tratta di un traguardo importante, ma non definitivo: la strada verso un mercato dei dati automobilistici davvero equo e dinamico è ancora lunga. Lo sanno bene le Independent Service Providers Associations (ISP), che manterranno alta l’attenzione sui punti ancora da chiarire: in primo luogo, pur condividendo in linea di principio la semplificazione amministrativa, gli ISP mettono in guardia contro gli appelli a trasformare il Data Act in un quadro volontario e ridurne la portata sotto il pretesto della semplificazione amministrativa, invocando i principi del Digital Omnibus IV. “La semplificazione non deve essere confusa con la deregolamentazione” – avvertono – sottolineando la necessità di regole vincolanti e applicabili per garantire certezza del diritto, soprattutto per le PMI.
Applicazione efficace, la chiave del Data Act
Il gruppo degli ISP esprime preoccupazione per i segnali secondo cui il Data Act potrebbe essere attuato con una vigilanza troppo “soft”. Senza un controllo solido e armonizzato a livello europeo, avvertono, i diritti e gli obblighi sanciti dal regolamento rischiano di restare soltanto sulla carta.
Per questo sollecitano Commissione europea e Stati membri a garantire un’applicazione coerente, forte ed efficace in tutta l’Unione; a difendere l’integrità del Data Act da tentativi di riapertura o indebolimento attraverso i prossimi pacchetti legislativi; e a riconoscere nel regolamento il primo passo verso una legislazione settoriale specifica, necessaria per affrontare pienamente la sfida dell’accesso equo ai dati dei veicoli, per costruire un ecosistema automobilistico competitivo, innovativo e orientato al consumatore, fondato su un accesso corretto ai dati dei veicoli.




