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Aprile 2023

Emergenza competitività per l’industria automobilistica europea. ACEA lancia l’allarme

Simonluca Pini – Contributing editor de Il Sole 24 Ore

L’associazione dei produttori automobilistici europei chiede ai leader dell'Unione Europea di agire in maniera drastica per salvare l’intero comparto e sottolinea come l’Euro 7 aumenterà di 2 mila euro il prezzo delle vetture nuove
Una maggiore attenzione per l’intero comparto automobilistico e un invito ad accelerare le azioni per garantire all’industria europea una maggiore competitività durante la transizione green. È questa la principale lanciata da ACEA (l’associazione dei produttori automobilistici) che ha sottolineato all’Unione Europea l’emergenza competitività che sta affrontando il settore automotive. Il motivo? Dopo aver ricoperto dal dopoguerra a oggi un ruolo centrale nel panorama automobilistico mondiale, e molto spesso introducendo novità tecnologiche in grado di cambiare l’intero settore a partire dal controllo di trazione o dal sistema ABS, ora gli equilibri stanno mutando radicalmente.  
 
Competitività a rischio  
L’industria automobilistica europea non è mai stata così in pericolo. Intervenendo a fine marzo in audizione al Parlamento Europeo a Bruxelles, il Presidente ACEA Luca de Meo ha dichiarato: “L'Europa e la sua industria automobilistica sono a una svolta fondamentale. Le sfide sono enormi, così come la pressione sull'industria automobilistica". 
“Oggi, i produttori di veicoli europei stanno affrontando una sfida molto asimmetrica. Non siamo più in testa alla corsa tecnologica” ha affermato de Meo, “e allo stesso tempo gli incentivi all’acquisto di auto elettriche in Europa stanno calando mentre notiamo un massiccio sostegno ai nostri concorrenti in Cina e negli Stati Uniti. Tutto questo avviene in un contesto dove la competitività dei costruttori europei si sta erodendo”.  
 “Una grande sfida negli ultimi anni per il settore automotive - ha sottolineato Sigrid de Vries, direttore generale di ACEA - è stato l'enorme volume di nuove regole da seguire, a partire dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica allo scarico fino all’integrazione della sostenibilità nei processi produttivi. Mentre la legittimità di queste iniziative non è in discussione, come confermato dagli investimenti fatti dall’industria automobilistica per raggiungere i propri obiettivi, l'Europa può e deve fare di meglio affinché la legislazione sia coerente, realizzabile e competitiva in un contesto globale”. 
 
Auto EURO 7, prezzi aumentati di 2000 euro  
Se la transizione ad una mobilità completamente elettrica sarà la maggiore sfida dell’intero settore, prima si dovrà affrontare e farsi trovare pronti all’introduzione della normativa EURO 7.  “La recente proposta EURO 7 sulle emissioni inquinanti è un ottimo esempio di regolamento che aggiungerà complessità e incertezza alle decisioni chiave e agli investimenti del veicolo europeo produttori, senza portare i benefici ambientali che afferma di offrire ", ha sottolineato Luca De Meo.
Lo standard Euro 6 attualmente in vigore, insieme alla crescita dei veicoli elettrici, ha il potenziale per rendere possibile una riduzione dell'80% delle emissioni di NOx entro il 2035 rispetto al 2020. La proposta Euro 7 porterebbe al massimo 4 punti aggiuntivi per le auto e 2 punti aggiuntivi per i camion. Questo impatto marginale avrebbe un costo decisamente elevato. ACEA, infatti, stima che la proposta euro 7 comporterebbe un aumento medio di 2.000 euro del prezzo di un'auto nuova. Tradotto nella vita di tutti i giorni? Molti automobilisti sarebbero obbligati a prolungare la vita delle loro auto con molti anni sulle spalle.  “Poiché il rinnovo della flotta è lo strumento più potente per ridurre sia le emissioni di CO2 che quelle inquinanti, si dovrebbe essere alla ricerca di modi per accelerarlo", ha detto de Meo. “Dobbiamo anche considerare ulteriori opportunità, utilizzando gli strumenti giusti e agendo dove ha senso. Per la qualità dell'aria, ci si dovrebbe concentrare sulle grandi aree urbane, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità. Il nostro messaggio ai responsabili politici dell'UE è che è possibile migliorare la qualità dell'aria, ridurre l’impatto sul clima mantenendo allo stesso tempo la competitività. Siamo pronti a lavorare insieme per trovare i percorsi migliori per raggiungere questi obiettivi” ha concluso De Meo.





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