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Settembre 2023

Entro fine anno pronte le norme per la riapertura dei giacimenti minerari in Italia

Enrica Lazzarini

Un passo verso l'autosufficienza delle materie critiche per la transizione ecologica ed energetica
 
L'Italia sta prendendo posizione nella corsa verso la transizione ecologica ed energetica aprendo la strada alla riapertura dei giacimenti minerari nel paese.
È notizia della prima metà di luglio, infatti, che il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha espresso l’intenzione del governo di preparare entro fine anno le norme per rendere più semplice aprire una miniera in Italia. Nel mirino ci sono soprattutto le “materie critiche”, necessarie per la transizione ecologica e per molte delle nuove tecnologie.
L'Europa e l'Italia hanno un “rischio elevato di approvvigionamento delle materie prime critiche, cioè quelle non energetiche e non agricole”, e per questo il governo Meloni intende “riaprire le miniere, e magari aprirne altre ancora”.

Questa decisione strategica mira a garantire una fonte affidabile di materie critiche, essenziali per le tecnologie sostenibili del futuro. La transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio richiede l'utilizzo di materiali come il litio, il cobalto e le terre rare, che sono fondamentali per la fabbricazione di oggetti tecnologici come i microchip, ma anche le batterie elettriche e i pannelli solari, e che quindi giocano un ruolo importante anche nella transizione ecologica.
L'apertura dei giacimenti minerari in Italia rappresenta una risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo alla dipendenza dalle importazioni di materie critiche provenienti da paesi terzi. Questa strategia è motivata dall'obiettivo di garantire l'autosufficienza del paese e di ridurre la vulnerabilità delle forniture.
La decisione di riaprire i giacimenti minerari, però, non è priva di controversie: vi sono preoccupazioni ambientali e sociali legate all'estrazione mineraria, come l'impatto sull'ecosistema locale e la tutela delle comunità circostanti. Pertanto, è fondamentale che la riapertura dei giacimenti minerari avvenga in conformità con rigidi standard di sostenibilità ambientale e sociale, al fine di minimizzare gli impatti negativi e massimizzare i benefici per il paese.
L'Italia possiede notevoli riserve di materie critiche, come il litio presente in alcune regioni, le terre rare in Sardegna e il cobalto in Sicilia. La riapertura dei giacimenti minerari consentirebbe di sfruttare queste risorse nazionali, creando opportunità di sviluppo economico e occupazionale nelle aree interessate. Inoltre, l'estrazione di materie critiche in Italia potrebbe favorire la crescita di un settore manifatturiero e tecnologico avanzato nel paese, con importanti ricadute positive sull'innovazione e la competitività industriale.
La riapertura dei giacimenti minerari non deve essere considerata come unica soluzione: è importante, infatti, continuare ad investire nella ricerca e nello sviluppo di alternative sostenibili alle materie critiche, come l'utilizzo di materiali riciclati e il potenziamento di programmi di economia circolare. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la promozione di politiche di efficienza e risparmio delle risorse sono altrettanto cruciali per ridurre la dipendenza dalle importazioni e garantire una transizione ecologica ed energetica sostenibile.
“Oggi l'Unione Europea dipende quasi esclusivamente dalle importazioni” e acquista “il 97% dalla Cina: le terre rare pesanti sono raffinate esclusivamente in Cina, il 63% del cobalto mondiale è estratto in Congo e il 60% è raffinato in Cina” ha affermato il ministro Adolfo Urso. Il fabbisogno di questi materiali “è destinato ad aumentare i modo esponenziale”. “Noi siamo bravi a riciclare ma la sostituzione ed efficienza dei materiali possono attenuare domanda, possono attenuare il problema ma non risolverlo”. Anche il senatore del Pd Andrea Martella, presente all'audizione in Senato di inizio luglio, ha detto che l'Italia con tutta probabilità dovrà “ripartire con l'industria estrattiva” perché “le tecnologie sono cambiate”.





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