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Maggio 2022

Hic manebimus optime (Qui staremo benissimo)

Renzo Servadei

Il livello di attenzione che richiede la complessità del momento non spaventa ma infonde ulteriore consapevolezza e motivazione per cogliere le opportunità che questa sfida presenta
Si tratta di un motto attribuito a un centurione romano che, in occasione del sacco di Roma del 390 avanti Cristo, un momento particolarmente difficile della storia romana, l’avrebbe pronunciato per infondere sicurezza nei propri compagni, sicurezza che avrebbe poi determinato la decisione del Senato romano di resistere, ricostruire l’Urbe, città che avrebbe successivamente creato il più vasto impero dell’antichità. Con tutti i distinguo del caso, anche noi stiamo vivendo momenti turbolenti in cui si intrecciano diverse sfide per il settore dell’automotive e più in generale della mobilità. Da un punto di vista politico e sociale, usciamo da due anni molto complessi dal punto di vista sanitario che si sono intrecciati ultimamente con le vicende dell’Ucraina.

Sotto il profilo economico abbiamo visto come il risveglio dell’inflazione, in particolare per quanto riguarda la componente energetica e le materie prime, imponga nuove e diverse sfide al sistema industriale. L’accelerazione dell’evoluzione tecnologica, determinata dai nuovi sistemi di connettività, di assistenza alla guida, la transizione energetica fanno nascere nuovi servizi, alcuni dei quali prima erano totalmente inimmaginabili: un esempio per tutti qualcuno già propone di utilizzare le batterie delle auto come stoccaggio dell’elettricità prodotta con sistemi rinnovabili nei momenti di non utilizzo. Ultimo ma non per importanza la sfida ecologica che non è più una moda o una richiesta di qualche intellettuale illuminato, ma una necessità che tocchiamo con mano tutti i giorni. Una sfida che richiede risposte non ideologiche, ma sostenibili anche da un punto di vita industriale. Di fronte a queste sfide il sistema poteva richiudersi in sé stesso; invece, ha deciso di raccogliere la sfida organizzando la prima grande fiera in presenza dell’aftermarket automobilistico dell’era post Covid: Autopromotec 2022. Non dimentichiamo che quello dell’automotive è il settore più importante dell’economia che genera oltre il 10% del Pil Nel quartiere fieristico di Bologna, dal 25 al 28 maggio avremo circa 1.300 espositori, non lontano dall’edizione record del 2019, in pratica mancheranno solo le realtà di alcune aree dell’estremo oriente impossibilitate a intervenire per motivi di lock down, compensate dalla crescita di alcuni settori che sono completamente sold out. Anche le istituzioni hanno risposto presente a tutti i livelli, il Governo attraverso le competenze di vari Ministeri, l’Ice e la Regione hanno sostenuto la promozione della manifestazione in tutto il mondo. Molte delle più importanti associazioni di categoria a livello internazionale si sono date appuntamento anche per discutere di quello che sarà il futuro della mobilità, in una cornice, quella della città di Bologna al centro della Motor Valley, famosa anche per la propria ospitalità.

Ecco perché il livello di attenzione che richiede la complessità del momento non spaventa, ma infonde ulteriore consapevolezza e motivazione per cogliere le opportunità che questa sfida presenta. Invitando quindi gli operatori professionali a partecipare ad Autopromotec 2022, lo stato d’animo che ci accompagna, e che ci viene spontaneo trasmettere è lo stesso del centurione di 2000 anni fa: “qui staremo benissimo”! 





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