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Dicembre 2023

L’auto di proprietà rimane solida al centro del sistema di mobilità degli italiani

Francesca Del Bello

Due rapporti presentati nel mese di novembre rivelano presente e futuro degli italiani in tema di mobilità
Due rapporti a confronto, un risultato comune: la propensione degli italiani verso l’auto privata è netto e – verrebbe da dire – inscalfibile. Il bilancio di fine anno sulle scelte di mobilità degli italiani viene tracciato da due studi presentati a poca distanza l’uno dall’altro, l’Osservatorio Stili di mobilità Legambiente-Ipsos in collaborazione con UNRAE e il 20° Rapporto sulla mobilità degli italiani di ISFORT (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti).

Nel primo caso, lo studio rivela che, secondo l’84% degli intervistati, nessun mezzo do trasporto è comodo come l’auto mentre l’83% dichiara di non essere disposto a rinunciare all’auto di proprietà. Ciò nonostante, si fa strada nel campione intervistato la consapevolezza della necessità di dotarsi di un mezzo via via meno inquinante: fra coloro che hanno intenzione di cambiare la propria auto, un quarto del totale (25%) si dice propenso ad optare per un’auto elettrica, ibrida o plug: una scelta motivata dal minore impatto ambientale (32%) e dai costi di carburante e di manutenzione inferiori (20%). Altrettanto chiara è la conferma che arriva dal 65% del campione intervistato in merito alla necessità di accelerare sul processo di “elettrificazione”, anche se la stragrande maggioranza degli intervistati – l’80% - ritiene che ad imporre una netta frenata al processo sia l’insufficienza di colonnine elettriche sul territorio.

Di più ampio respiro è il rapporto curato dall’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (ISFORT), il cui sottotitolo è, appunto, “Il passato, il presente, il futuro”:  si parte dunque da un’analisi degli stili di mobilità degli italiani negli ultimi 20 anni, per poi fotografare la situazione attuale e arrivare a fare dei modelli previsivi della domanda al 2030 (elaborati con FS Research sul perno dei dati dell’Osservatorio “Audimob”).

Come si legge nello studio presentato lo scorso 27 novembre al CNEL, dall’osservazione sistematica dei dati forniti dall’Osservatorio “Audimob” di oltre 20 anni, emerge che i comportamenti di mobilità degli italiani a tendono a “seguire la legge della ‘continuità’ piuttosto che quella del ‘divenire’”, consolidando quindi una certa “forza di resistenza delle abitudini e al radicamento dei meccanismi di scelta”, nonostante la continua trasformazione degli stili di vita e di consumo. Anche questo studio, infatti, conferma l’assoluta centralità del mezzo di trasporto privato – auto in prima linea. Il parco circolante nel 2022 supera per la prima volta quota 40 milioni: di questi, la motorizzazione elettrica pura rappresenta però solo lo 0,4%. Il parco auto tuttavia risulta nel suo complesso piuttosto vecchio: nel nostro Paese, infatti, nel 60% dei casi ha più di 10 anni (in Francia e Germania questo dato rappresenta circa il 40% del totale). Il rapporto registra un generale calo negli spostamenti nel corso degli ultimi 20 anni (pari all’11,7%), la cui causa principale è da ricercarsi nel progressivo invecchiamento della popolazione: una tendenza difficile da invertire. Anzi, nelle previsioni derivanti dal modello “Audimob”, si registrerà un calo medio di circa il 3% nei volumi degli spostamenti al 2030.





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