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Luglio 2017

Passione storica: le crescenti opportunità dell’aftermarket vintage

Di Giuseppe Polari - Direttore del Giornale dell’Aftermarket

Il collezionismo di auto d’epoca è un fenomeno in crescita negli ultimi anni, che porta con sé una crescente richiesta di restauri e di manutenzione. Un mercato attraente e ricco di opportunità, nel quale servizi e ricambi, però, dovranno essere sempre più specializzati.
La voglia di retrò, di vintage, di passato sembra non mancare mai agli operatori del settore e a coloro che amano il mondo delle due e quattro ruote. Chiedendo a un autoriparatore quale sia stata l'occasione che lo ha indirizzato verso questa professione, la risposta che ci si sente ripetere più spesso è: la passione per i motori. E altrettanto spesso la passione si divide tra i modelli tecnologicamente più avanzata e le auto del passato.
Per chi subisce il fascino del rombo dei motori, della guida non filtrata da controlli elettronici, delle linee affusolate e grintose e dei marchi che hanno fatto la storia dell'automobilismo, esistono ambienti unici che permettono di avvicinarsi al mondo delle auto d'epoca, mondo che è ancora in massima parte genuino, composto di appassionati puri. Ambienti in cui le opportunità sono molto numerose, e che si suddividono in magazzini di ricambisti, di accessoristi, di officine dove si può trovare non solo auto e moto, ma anche passione e appunto ricambi. Perché il business legato a questo mondo, apparentemente ricco di nostalgici, è più che soddisfacente per le tasche di coloro che lo vivono in maniera attiva e da competenti. Non è più sufficiente fare un giro dal demolitore, ma è sempre più necessario trovare un ricambio equivalente all’originale di quarant’anni prima, più evoluto. In realtà le richieste che vengono fatte da chi lavora in questo mondo sono sempre più disparate e, questo è un vantaggio per le aziende che hanno voglia di investire su questo settore. E sono sempre di più perché l’auto d’epoca coinvolge chi ha –quasi sempre - soldi da investire per fare la semplice manutenzione, oppure per rigenerare o ripristinare il proprio veicolo con il quale ha “vissuto”, in passato, qualche bel ricordo. Oggi il mercato va bene perché c’è domanda di restauri; bisogna affidarsi a chi conosce la storia non solo di quel modello o di quell’altro, ma utilizza prodotti di qualità. Rispetto al totale delle aziende dell’aftermarket possiamo dire che circa un terzo di queste ha, nella propria gamma, un prodotto vintage. Magari non lo fa presente perché non conosce le potenzialità della sua gamma, ma ce l’ha. Ed è ora di rispolverare questo business, per se stessi, per la storia e perché - l’auto d’epoca- è cercare di non dimenticare quello che siamo stati. Intanto ricordiamo che a disciplinare la differenza tra auto storica e auto vecchia, in Italia, c'è l'art. 60 del nuovo codice della strada che riporta: "...Sono considerati appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca, nonché i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico". Secondo un’analisi fatta dal Sole24Ore il settore dell’auto d’epoca ha un valore di oltre 4 miliardi di dollari, anche se quasi uno è destinato alle case d’asta. Ultimo, ma non ultimo per le auto d’epoca e per il mondo del ricambio, è il fatto che non esistono solo Ferrari, ma Alfa Romeo, Fiat, Porsche e tanti altri brand forti. Nei prossimi numeri qualche consiglio per capire come e se aprire il business dell’epoca, dei ricambi aftermarket delle auto storiche. Leggendo magari qualche nuova rivista in arrivo…





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