Condividi su
Maggio 2017

Second hand economy: le auto usate alimentano l’aftermarket

di Dino Collazzo

Si tratta di un mercato importante che ha dato linfa a componentisti, ricambisti e autoriparatori durante la fase più acuta della crisi. E che oggi continua a generare buoni introiti per concessionari, rivenditori autorizzati e privati. La novità per il mondo dell’usato passa dal web dove crescono i passaggi di proprietà. In Italia, secondo una ricerca realizzata da Doxa, la vendita delle vetture di seconda mano vale 5 miliardi di euro.
Se il comparto dell’aftermarket gode di buona salute il merito non è solo di un mercato dell’automotive in accelerazione. Componentisti, ricambisti e autoriparatori devono i loro buoni risultati anche al commercio di veicoli usati. Questi ultimi, come si sa, necessitano, rispetto a un modello appena uscito dalla fabbrica, di maggiore manutenzione. Secondo una ricerca realizzata da Doxa per l’azienda Subito.it, in Italia la “second hand economy” vale 19 miliardi di euro, uno in più rispetto al 2015. E a trainare questo business in crescita è proprio il comparto dei motori. Il 26,9 % del valore di questo mercato è dato dalla compravendita di auto usate. L’aspetto interessante però, oltre ai volumi, è dato anche dal luogo in cui avvengono questi scambi: il web. Tanto che il 15% della popolazione italiana passa attraverso la rete per fare i propri acquisti e tra i prodotti più comprati ci sono proprio le auto usate. 
 
Dando uno sguardo più da vicino a questo realtà risulta, stando a un’analisi realizzata da Anfia, che nel 2016 si è avuto un aumento del 6,9% dei passaggi di proprietà rispetto al 2015. In termini assoluti parliamo di circa 5 milioni di vetture, comprensive anche delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale). Un business che durante la fase più acuta della crisi ha contribuito a sostenere il comparto dell’automotive e della sua filiera generando valore. Scomponendo il dato sull’usato risulta che le minivolture hanno realizzato l’aumento maggiore attestandosi al 10,6%, mentre per i passaggi netti l’incremento è stato del 4,1%. Un flusso di passaggi che ha portato a vendere 154 modelli di seconda mano ogni 100 vetture nuove. L’usato ovviamente alimenta l’aftermarket sia che si tratti della rete autorizzata che di quella indipendente. Stando a un’analisi realizzata da Gipa Italia, società di ricerche sui mercati del post-vendita nel settore dell’automotive, il settore dei ricambi nel nostro Paese vale all’incirca 12,6 miliardi di euro. E una parte di quei ricavi sono il frutto proprio di manutenzione e assistenza dell’usato. In particolare su carrozzeria, componenti del motore, quelli elettrici ed elettronici e undercar.
 
Ma l’usato sicuro non è un affare solo in Italia. Anche in altri paesi europei concessionari, rivenditori autorizzati e privati investono nell’idea di una “economia circolare” basata sul riutilizzo. Che al contempo è in grado di alimentare anche la filiera del nuovo. Germania, Francia e Regno Unito sono le piazze più interessanti e in cui la vendita di auto usate ha registrato una buona crescita. Il miglior risultato in termini d’incremento percentuale sull’anno 2015 l’ha conquistato la Gran Bretagna, con un più 6,9%, seguito dalla Francia, con un più 1,5%, e dalla Germania, più 1%. Classifica che si ribalta se però si guarda ai volumi. In questo caso a farla da padrone è il mercato tedesco con 7,4 milioni di passaggi di proprietà effettuati, seguito da quello inglese, con 6,3 milioni, e francese, con 5,6 milioni. Un mercato dell’auto europeo particolarmente dinamico, se si considerano anche le immatricolazioni di nuovo. E il cui valore per il postvendita, specie per la componentistica originale, i ricambi, gli accessori e i pneumatici, sfiora i 218 miliardi di euro. Una torta su cui si contendono gli appetiti, viste anche le installazioni di innovazioni tecnologiche in aftermarket, di vecchi e nuovi player sempre più agguerriti. 
 





Non perdere nessun articolo del Blog Autopromotec! Iscriviti alla newsletter!

Iscriviti

Potrebbe interessarti anche