Il nostro profilo

Autopromotec: i dati 2025

  • 1.692 aziende partecipanti (di cui 61 marchi rappresentati), con una quota di stranieri del 45% provenienti da 46 Paesi, compresa l’Italia;
  • 97.348 operatori professionali, di cui 17% internazionali;
  • Superficie espositiva: 165.000 metri quadrati, coprendo 15 padiglioni e 6 aree esterne.
 

Settori rappresentati:

  • Attrezzature per diagnostica
  • Ricambi, Componenti, Car Services
  • Pneumatici nuovi/ricostruiti, Cerchi
  • Lubrificanti
  • Attrezzature e prodotti per carrozzeria
  • Attrezzature per soccorso stradale
  • Attrezzature assistenza pneumatici/officine/sollevamento
  • Utensili, Compressori, Attrezzature polifunzionali
  • Attrezzature e prodotti per stazioni di servizio, Autolavaggi e Car Care
 

Operatori Professionali:

Dati edizione 2025 - Hanno visitato Autopromotec 97.348 operatori professionali provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza delle seguenti categorie:
Autofficine, Carrozzerie, Gommisti, Produttori ricambi e componenti, Autolavaggi, Costruttori autoattrezzature, Case automobilistiche, Scuole tecnico professionali, Stazioni di servizio.
 

La promozione internazionale

La crescita della manifestazione Autopromotec a livello internazionale è frutto di un’attenta e precisa attività di promozione che Promotec, società che organizza la fiera, sta conducendo ormai da qualche anno, e che continua a intensificare, con importanti istituzioni italiane, così come con le principali associazioni locali dei paesi strategici per l’aftermarket automotive e con enti di promozione del nostro territorio, al fine di dare ulteriore impulso alla conoscenza della fiera e attrarre un vasto pubblico di professionisti internazionali.
 

Autopromotec al centro della "Motor Valley"

La rassegna sposa una lunga tradizione, un’anima tecnologica e la passione per i motori, grazie anche ai luoghi in cui da sempre si tiene: Bologna e l’Emilia Romagna, conosciuta ovunque come "Motor Valley", sede di case auto e moto che hanno fatto la storia delle due e delle quattro ruote, anche grazie al contributo tecnologico delle aziende dell’indotto.