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Febbraio 2017

Revisione auto, MCTCNet2 scova i furbetti: 400 mila nuovi controlli nel 2016

Redazione

A due anni dall’aggiornamento delle attrezzature nelle officine il sistema ha iniziato a produrre i risultati sperati. Nel 2016 negli 8.382 centri autorizzati sono stati effettuati oltre 13 milioni di revisioni portando alla comparsa di circa 394 mila mezzi in più, tra auto e moto, rispetto al 2014. Secondo Aica, “il sistema è perfettamente in esercizio e sta funzionando ovunque. Lo scopo era di risolvere il fenomeno delle revisioni fantasma e lo sta facendo”.
Pensato per dare la caccia alle revisioni fantasma e ottimizzare il sistema di monitoraggio, il protocollo MCTCNet 2 inizia a dare i frutti sperati. Con il risultato di aumentare la sicurezza stradale, creare una banca dati completa del parco circolante e consentire ai centri autorizzati di lavorare in maniera più efficiente. E questo grazie anche alla novità in arrivo sul tema della formazione del personale addetto ai controlli. Infatti, con la direttiva europea 45 del 2014, da quest’anno è necessaria una maggiore conoscenza e professionalità del processo di revisione per svolgere il ruolo di direttore tecnico. Un investimento indispensabile per le officine e legato a doppio filo con i cambiamenti tecnologici che stanno investendo il settore dell’automotive.
 
L’MCTCNet 2, dopo una fase di rodaggio iniziale durante la quale le officine hanno dovuto sostenere investimenti per aggiornare software e attrezzature, ha visto esplodere il suo potenziale quest’anno. Con buona pace per timori e polemiche scaturite all’indomani del suo ingresso. Parliamo di un sistema in cui tutte le procedure, dalla prenotazione all’esito della revisione, sono oggi automatizzate. Il che consente alla motorizzazione, a cui vanno inviati i dati, da un lato di monitorare il parco circolante, così da scovare i “furbetti” che evitavano i controlli, e dall’altro di evitare storture, già avvenute in passato, tra chi operava correttamente e chi invece cercava ogni sorta di escamotage per aggirare le regole. “Il sistema è perfettamente in esercizio e sta funzionando ovunque – dice Massimo Brunamonti, coordinatore del Gruppo Diagnosi di Aica – tanto che dopo i timori iniziali è stato ben accolto anche dalle categorie artigiane. Lo scopo era di risolvere il fenomeno delle revisioni fantasma e lo sta facendo”. A dimostrazione di ciò vale il fatto che nel 2016, secondo i dati elaborati in un report dall’Osservatorio revisione veicoli, nei centri autorizzati sono comparsi circa 394 mila mezzi in più, tra auto e moto, rispetto al 2014. Parliamo di veicoli che o non vi erano mai stati prima oppure vi erano andati ma in maniera saltuaria. Dando uno sguardo più da vicino a questo mercato si nota che negli ultimi 12 mesi, sempre secondo l’Osservatorio, gli autoveicoli revisionati nelle 8.382 officine autorizzate sparse in tutt’Italia – 2,9% in più rispetto al 2015 – sono stati 13.918.341, facendo registrare un incremento del 2,4% (321.493) rispetto al 2014. Numeri che, secondo l’analisi, sono il risultato dell’emergere del sommerso e a cui ha contribuito indirettamente anche il protocollo Mctc-net 2. E questo grazie proprio al sistema di monitoraggio e gestione dei dati raccolti dalla motorizzazione. Infatti, queste informazioni sono utili a chi effettua i controlli su strada tramite autovelox e tutor in quanto una volta scattata la foto della targa si può risalire alla cosiddetta “cartella clinica” e all’intera storia del veicolo. “L’MCTCNet 2 è un protocollo di scambio dati tra apparecchiature, inclusa la telecamera, presenti all’interno dell’officina – spiega Brunamonti –. Durante il passaggio del veicolo lungo la linea di revisione vengono registrate le operazioni e viene scattata una foto della targa. Una volta conclusi i controlli, i risultati vengono codificati, criptati e inviati alla motorizzazione. In questo modo non solo non è più possibile manipolarli ma il Ministero può, grazie a un software di filtraggio, sia ispezionare l’operatività di tutti i centri che verificare eventuali anomalie. A questo si aggiunge la possibilità di creare una banca dati completa e utile a chi fa i controlli su strada per capire se un’auto è revisionata o meno, come anche se è assicurata”.
 
Una piattaforma destinata in futuro a crescere ulteriormente vista la possibilità, contenuta nella direttiva europae 45/2014, di scambiarsi dati, tra paesi membri, su immatricolazioni e revisione degli autoveicoli in circolazione. In attesa di capire come la piattaforma Mctc-net 2 evolverà, un aspetto importante previsto dalla stessa direttiva riguarda il personale destinato a occuparsi del lavoro di revisione. A partire da quest’anno infatti gli elevati standard sui controlli tecnici richiedono livelli di capacità e competenza più specifiche. Tradotto vuol dire investire in corsi di formazione e aggiornamenti periodici. “Tutto ciò è legato al costante avanzamento tecnologico. Investire in formazione è fondamentale – precisa Brunamonti – per continuare a svolgere bene e con efficienza il proprio lavoro”.
 





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