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Maggio 2021

L’importanza delle infrastrutture

Simonluca Pini Contributor Editor de Il Sole 24 Ore

Mauro Severi, presidente di Aica, Associazione italiana costruzione attrezzature, pone l’attenzione sull’assenza di una “cabina di regia” in materia di urbanistica e di sviluppo infrastrutturale
Guidare un’auto a elevate prestazioni su una strada sconnessa e piena di ostacoli. Si potrebbe riassumere così l’Italia, in grado di generare eccellenze riconosciute a livello mondiale ma al tempo stesso non capace di adeguarsi al cambiamento. Il “grido di allarme” arriva da Mauro Severi, presidente di Aica (Associazione italiana costruzione attrezzature), per accendere i riflettori sulla reale necessità di una pianificazione in materia di urbanistica e infrastrutture. Oltre a essere presidente di Aica, Mauro Severi è un architetto con una lunga lista di importanti progetti realizzati. “Manca una cabina di regia sull’argomento. Noi come associazione Aica siamo disponibili a mettere a disposizione conoscenze, professionisti ed esperienze. Serve però una volontà collettiva di cambiamento in tempi rapidi ma soprattutto certi” precisa Severi.
 
L’importanza della Motor Valley
L’Emilia-Romagna è conosciuta a livello mondiale per la tradizione automobilistica, grazie alla presenza di marchi come Ferrari, Lamborghini e Maserati. La Motor Valley è diventata un vero e proprio brand in grado di attirare appassionati da tutto il mondo. L’Italia è tra i principali costruttori di componentistica automotive, in grado di assicurare migliaia di posti di lavoro e diversi punti di Pil. Nonostante tutti questi elementi, l’automobile è sempre più osteggiata. “Mi domando – sottolinea Severi – come mai da una parte la Motor Valley sia costantemente lodata e dall’altra la diffidenza verso il mezzo privato aumenti. Per almeno altri 20/30 anni dovremmo convivere con l’automobile e i tempi saranno ancora più lunghi per il trasporto pesante”.
 
Richiamare l’attenzione della politica
L’attenzione all’ambiente è diventata il denominatore comune di ogni nazione, partendo dalle restringenti norme in materia di emissioni imposte dalla Comunità Europea. Se è sacrosanto cercare di lasciare alle future generazioni un mondo più pulito, è fondamentale realizzare azioni che permettano questo cambiamento. “Oltre allo stanziamento di incentivi per l’acquisto di auto elettriche, si dovrebbe investire sulle mobilità green a 360 gradi. Un punto fondamentale ma spesso dimenticato è legato al trasporto merci su rotaia, in grado di ridurre realmente l’inquinamento su gomma – ricorda il presidente di Aica –. Ancora oggi diverse regioni italiane non possono contare su una rete ferroviaria capace di rendere gli interporti efficienti. Per far sì che questa situazione cambi, l’attuale Governo dovrà avere una visione completa del sistema di trasporto nazionale”.
 
Infrastrutture necessarie
L’Italia è piena di progetti sulla carta ma mai effettivamente realizzati. Oltre alla necessità del completamento dei corridoi autostradali, “ci sono infrastrutture come il collegamento Modena-Livorno in grado contemporaneamente di ridurre l’inquinamento e aumentare il gettito fiscale grazie a una maggiore movimentazione di merci – precisa Severi –. Questo cambiamento potrà avvenire solamente se ci sarà un maggiore impulso alla cultura urbanistica, con una visione globale di come è cambiato il paese e l’industria”.
 
Strade connesse
Un altro punto a cui prestare maggiore attenzione riguarda l’importanza di sviluppare strade connesse. “Possiamo acquistare autovetture capaci di dialogare tra di loro attraverso il protocollo Car-to-X, essere costantemente connesse tramite Cloud ma continuano a viaggiare su strade del secolo scorso – ha ricordato Severi –. Anche in questo campo è necessario un cambio di passo, con una maggiore attenzione alla realizzazione di strade connesse e a una rete di infrastrutture in grado di collegarsi con la vettura. In questo modo si avrebbero vantaggi in materia di sicurezza e inquinamento grazie a una migliore gestione del traffico”.
 
Programmazione a lungo termine
Naturalmente una serie di riforme strutturali come quelle elencate hanno bisogno di una programmazione chiara e precisa e al tempo stesso del corretto tempo di attuazione. “Oggi manca una programmazione a lungo termine, dato che spesso è la politica a indicare ai tecnici come agire nell’arco di un mandato elettorale” ha concluso Severi.





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