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Aprile 2019

Mobilità smart, ecco come cambierà il settore dell’autoriparazione

Massimo Brunamonti

Nel convegno IAM 19 ad Autopromotec si discuterà di come le officine non interverranno più sul guasto ma secondo un programma di manutenzione e aggiornamento.
Cambiamento è la parola predominante oggi nell’autoriparazione e il cambiamento prende le mosse dal nuovo scenario della mobilità a cui già si comincia ad assistere. Autopromotec 2019 dedica a esso il convegno IAM 19 (International After Market 19). Il nuovo scenario della mobilità prende l’avvio da una rivoluzione nella relazione tra possesso e uso della macchina. La macchina, che è stata sino a oggi qualcosa da possedere e avere a propria continua disponibilità fino a costituire una proiezione di sé stesso, per i “millennials” è poco più che uno strumento di mobilità al pari delle altre alternative possibili, da usare quando serve per andare da un posto a un altro. Le naturali conseguenze sono il fiorire del car sharing, dell’affitto breve o lungo e dei pacchetti mobilità. Quali sono le conseguenze di tutto questo nell’autoriparazione? Molte e molto importanti: prima fra tutte, l’affermarsi di nuovi tipi di “clienti” per l’officina. Parliamo delle flotte in noleggio o sharing. La loro esigenza è simile a quella delle linee aeree: mezzi che non si fermano se non per manutenzione. L’autoriparazione quindi non interviene più sul guasto ma secondo un programma di manutenzione e aggiornamento.

Cosa significhi questo per l’industria dell’autoriparazione è facilmente prevedibile almeno come tendenze: innanzi tutto il nuovo cliente, le flotte, ha bisogno di servizi codificati, qualificati e documentati; l’autofficina stipula contratti e fornisce i propri servizi attuando procedure delle quali renderà conto e sarà responsabile. Ma il conducente, cioè colui che magari porta la macchina della flotta all’autofficina anche semplicemente per montare i pneumatici invernali, anche se non è più colui che paga il servizio, comunque si relaziona con l’autoriparatore che deve averne cura per conto proprio e della flotta sua cliente. Abbiamo parlato di interventi programmati, qualificati e documentati: ne consegue immediatamente un cambiamento nelle procedure e nelle attrezzature per la riparazione. Programmazione del lavoro significa pianificazione e assegnazione di personale, componenti e attrezzature alla specifica attività. Attività che dovrà essere svolta accedendo a procedure e informazioni tecniche acquisite da portali o cloud ai quali connettersi in tempo reale al momento dell’intervento. L’intervento poi sarà documentato riportando gli esiti dei vari passi generati direttamente dalle attrezzature e dal sistema informativo. Quello dell’attrezzatura connessa è uno dei “leitmotif” degli ultimi anni tra i costruttori di attrezzature per autofficina. La cosa in realtà non è una novità, proposte e soluzioni esistono ormai da alcuni anni: MCTCNet2 in Italia e OTCLan in Francia, anche se limitati alle sole revisioni obbligatorie, sono nati proprio allo scopo di realizzare la connettività di cui stiamo parlando. ASAnetwork è un altro esempio, non limitato alle revisioni, attraverso il quale le attrezzature possono connettersi con il mondo informatico esterno. Ma c’è bisogno di strumenti più moderni ed aggiornati; per questo AICA, l’Associazione Italiana dei Costruttori di Auto attrezzature, ha finanziando uno studio di fattibilità per un nuovo protocollo di comunicazione per attrezzature e sistemi, da proporre all’intera industria dell’autoriparazione. E questa non è l’unica iniziativa per il cambiamento. AICA, attraverso i propri gruppi di lavoro ed in EGEA, sta operando intensamente per la qualificazione delle apparecchiature per l’autoriparazione: il nuovo standard per prova sospensioni, lo standard CEN per la sicurezza degli smonta gomme, la sicurezza dei banchi prova freni camion, gli standard CEN e ISO per la sicurezza dei ponti sollevatori e, non ultimo, un’iniziativa di collaborazione, insieme con Assogomma, con i colleghi tedeschi di ASA (Bundesverband der Hertsteller und Importeure von Automobil-Service Ausrüstungen) e WDK (Wirtschafstverband der deutschen Kautschukindustrie) per semplificare e diffondere la sicurezza per il montaggio e smontaggio di pneumatici run-flat e UHP.

Autopromotec 2019 sarà certamente l’occasione per vedere tutto questo in concreto, sia come proposte di nuove auto attrezzature da parte degli espositori, che come argomento dei vari momenti di dibattito e confronto nel corso della fiera come, ad esempio, il già citato IAM 19. Gli autoriparatori e l’intera filiera sono consci di trovarsi di fronte ad una sfida forse più impegnativa che in passato ma, come al solito, sapranno certamente cogliere le opportunità che si presentano e sicuramente faranno tesoro della visita ad Autopromotec per trovare le risposte che vanno cercando.





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