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Luglio 2017

La corsa al futuro delle attrezzature

Di Massimo Condolo

Sembrava quasi impossibile, ma il mondo delle attrezzature continua a evolversi velocemente, diagnostica in testa: hardware e software più “user friendly”, internet come background stabile da cui pescare informazioni e aggiornamenti in tempo reale o quasi. Mentre là dove il software conta meno si parla di rapidità d’intervento ed ergonomia.
 
A tenere banco tra le attrezzature è ancora la diagnosi. Interfacce utente, funzioni evolute e anche una nuova generazione di hardware mantengono alta l’attenzione su un settore dove l’evoluzione non sembra fermarsi mai. Merito dei sistemi di sicurezza di ultima generazione, che necessitano di aggiornamenti, debugging e calibrazioni. E della telediagnosi, che certo non è una novità ma sta entrando nella mentalità comune quando si tratta di cercare e correggere difetti che si presentano sporadicamente. E, logica conseguenza dell’evoluzione dell’elettronica di bordo e di terra, per il settore dei veicoli commerciali e industriali si sta avvicinando al fleet management: nulla di strano se al prossimo Autopromotec si vedranno le prime integrazioni di questi sistemi. Qualcosa c’è già, come i sistemi che abbinano alla telemetria l’analisi dello stile di guida e, seppure con metodi e scopi ancora diversi dai software di gestione della flotta, la geolocalizzazione. Intanto ai molti parametri che è possibile rilevare con il veicolo in marcia si aggiunge lo spessore dei battistrada, importantissimo per il controllo del parco pneumatici (uno dei principali crucci dei fleet manager del trasporto merci o di quello pubblico locale). Sul fronte hardware, i computer d’officina replicano sempre più l’offerta dei PC: a fianco dei modelli più potenti e complessi troviamo hardware semplificati, stile tablet, dedicati alle operazioni più semplici e comuni. Sono gli eredi, più potenti e versatili, di quegli apparecchi con pochi pulsanti e un display con un paio di righe che aiutavano, per esempio, il gommista nella taratura dei sistemi Tpms. Al posto del delicato hard disk si fanno strada le memorie a stato solido, come sulla fascia alta dei portatili. Quanto alla diagnostica per i sistemi di aiuto al guidatore (Adas) come ACC, controllore di corsia e assistenza al parcheggio, la semplicità si sta facendo strada, ma manca ancora un metodo universale condiviso da componentisti e case costruttrici: per questo i kit per la regolazione sono ancora complessi e ingombranti. Le banche dati di problemi e interventi risolutivi nate dall’esperienza quotidiana di lavoro sono un altro argomento d’attualità: ieri le formavano e gestivano i call center delle società di diagnosi, oggi sono gli utenti stessi a formarle e gestirle. Se non è una Wikipedia dell’autoriparazione, poco ci manca. A completarla, i sistemi pass-thru che sfruttano i portali delle Case: la profondità d’analisi delle Case e la copertura d’informazione degli indipendenti si integrano. Più semplici e veloci che in passato, gli aggiornamenti del software sono completamente automatici e lavorano mentre l’apparecchio è connesso a internet, senza farraginose procedure specifiche e ottimizzando i tempi di disponibilità delle nuove informazioni. La connessione alla rete è ormai essenziale, e non più riservata all’alto di gamma degli apparecchi di diagnosi.
 
Un pensiero alle flotte
Un po’ a parte continua a essere la diagnostica per i tachigrafi digitali di camion e autobus, che pure in molti casi continua a essere seguita da officine che svolgono anche altre attività (da quelle ufficiali delle case che curano il veicolo a 360° ad altre specializzate sull’elettronica di bordo o l’impianto frenante). In crescita anche l’offerta di attrezzature delle Case dedicata alle officine interne delle grandi flotte di trasporto: sembravano destinate a scomparire, oggi la loro rapidità d’azione si mostra essenziale per mantenere in strada il veicolo. E la loro offerta va a integrarsi con quella delle reti ufficiali e quella dei componentisti, con buone prospettive per tutte e tre. Si evolve anche l’offerta di officine mobili, con modelli standardizzati definiti dalle reti e proposti agli aderenti. Il sistema rende più efficienti i veicoli e, soprattutto, permette controllo e distribuzione ottimale dei loro costi, in un settore in cui l’iniziativa del singolo imprenditore è stata finora l’unica guida per fornire servizi importanti come il dépannage e la manutenzione a domicilio. All’ordine del giorno anche i sistemi per il controllo e la gestione delle batterie. I progressi della trazione elettrica, come unica propulsione o all’interno di catene cinematiche ibride, stanno rendendo sempre più importante questo componente che un tempo non aveva o quasi manutenzione: lo si manteneva fino a quando dava prestazioni sufficienti per poi sostituirlo.
 
Meno fatica e più precisione
Se ormai buona parte delle attrezzature è in sostanza un computer che interagisce con componenti elettronici che a loro volta vanno sostituiti e non riparati, non si può prescindere da macchinari che svolgono un lavoro puramente meccanico. Qui le parole d’ordine sono ergonomia e sicurezza. Apparecchi ausiliari aiutano per esempio a sollevare e posizionare il pneumatico sullo smontagomme o sull’equilibratrice, mentre una centralina di controllo provvede a monitorare tutti i parametri di lavoro della macchina impedendo per esempio una combinazione pericolosa tra leve e carichi o inibendo la messa in moto se la ruota non è correttamente bloccata. Lo stesso software guida passo per passo l’operatore nel montaggio e smontaggio di ruote, valvole e pesi, così come nella regolazione dell’assetto, riducendo le decisioni arbitrarie e permettendogli così di consegnare al cliente un veicolo perfettamente sicuro. L’ergonomia è un focus principale anche per le piccole attrezzature manuali, dalle chiavi ai cacciaviti, dalle morse alle lampade portatili. Manici che seguono le forme della mano e assicurano un grip perfetto, sistemi magnetici per posizionare la fonte di luce esattamente nel punto in cui serve (essenziale, con la complessità degli attuali vani motore) si combinano con il design, che per i produttori italiani e scandinavi è sempre un ottimo argomento di vendita.
 
La revisione tira ancora
Abbastanza vitale, infine, anche il mondo delle apparecchiature per i centri di revisione. Qui non parliamo tanto di novità assolute, perché le nuove norme che stanno per entrare in vigore sono ormai note da tempo. L’offerta si integra con funzioni per il controllo dei veicoli elettrici e ibridi, ma soprattutto si registra una nuova vitalità di un mercato che sembrava fermo e invece ha ancora possibilità di espandersi.  Lo dimostra, più di altri, una rete di gommisti che offre il pacchetto attrezzature e formazione chiavi in mano per i loro associati, dopo aver scoperto che la copertura nazionale offerta dai centri è ancora a macchia di leopardo e quindi con discrete possibilità di business per gli operatori che salteranno sul carro entro i prossimi due anni. Dopo, avvisano, l’offerta sarà satura e il mercato degli operatori potrà contare solo sulla sostituzione dei centri che lasciano il mercato.





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