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Ottobre 2019

Adas: da Egea una “Best Practice” per l’autoriparazione

Massimo Brunamonti

L’Associazione europea delle attrezzature per autofficina ha costituito un gruppo di lavoro per stilare un documento tecnico per l’aftermarket
L’accelerazione che dispositivi e sistemi di assistenza alla guida (Adas) stanno avendo a bordo dell’auto è sotto gli occhi di tutti, al punto da essere ormai diventati uno degli argomenti di vendita delle auto. L’autoriparazione ne è cosciente, basta vedere la crescita, mostrata chiaramente alla scorsa fiera Autopromotec, dell’offerta di attrezzature e servizi. Ma non è tutto oro quello che riluce. La varietà di dispositivi e sistemi e la complessità delle relative procedure di manutenzione e calibrazione è tale che Egea, l’Associazione europea delle attrezzature per autofficina, di cui Aica è membro, ha ritenuto opportuno costituire un gruppo di lavoro dedicato.

Il nuovo gruppo di lavoro, denominato Working Group 2 – Adas, si è dato come obiettivo di produrre una documentazione tecnico-divulgativa atta a supportare sia l’aftermarket, nello svolgere il proprio compito di riparazione e manutenzione, che il legislatore, se lo vorrà, per implementare procedure di verifica da introdurre in sede di revisione periodica. Il punto di partenza è la constatazione che la Commissione europea, con il suo terzo pacchetto mobilità, sta rendendo progressivamente obbligatori tutta una serie di Adas su tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Questo ha ovviamente conseguenze dirette su tutta la post-vendita alla quale già si richiede di adeguarsi in formazione ed equipaggiamento specifico, che i costruttori di auto hanno già iniziato a fornire ai propri organizzati. Ma come potrà anche l’autoriparazione indipendente essere della partita se non dotandosi di analoga strumentazione e fruendo di formazione equivalente? E questo riguarda non solo l’autoriparazione nel senso ristretto del termine ma tutto l’aftermarket allargato, composto anche dal soccorso stradale, il noleggio, le flotte, i ricambisti, gli assicuratori. Secondo Egea per assicurare che tutte queste categorie di operatori possano svolgere i loro compiti, oltre alle attrezzature e informazioni tecniche, è necessaria una “Best Practice” che indichi la via per un lavoro eseguito “a regola d’arte” capace di guidare l’operatore, anche da un punto di vista di responsabilità civile e penale, ad agire in conformità con le specifiche e poterlo poi documentare e dimostrare.

Un aspetto importante legato all’operare sugli Adas è l’interconnessione sia strutturale che funzionale con molte altre parti e sistemi del veicolo. Per questo motivo praticamente tutte le categorie dell’autoriparazione ne hanno a che fare: qualsiasi autoriparatore di ogni tipo e categoria, avrà da prendere decisioni più o meno importanti sulle operazioni da eseguire, dalla sostituzione di un parabrezza alla messa in asseto e successiva calibrazione del sistema. Gli Adas di oggi sono la base per la guida autonoma di domani che richiederà il perfetto funzionamento di tutto il sistema e dei suoi dispositivi, a rischio di mettere in pericolo vite umane. Da qui la “Best Practice” di Egea: una documentazione in grado di fornire al settore istruzioni, tecniche, procedure, informazioni e tipologie di strumentazione e attrezzature necessarie per la diagnosi e la calibrazione degli Adas, e garantire così la qualità e consistenza della riparazione a tutela della sicurezza stradale. Egea, grazie al contributo dei propri membri che vantano decenni di esperienza nella progettazione e produzione di apparecchiature per l’autoriparazione, si augura così di contribuire alla crescita e alla qualificazione del settore e sviluppare nuovi business basati sulle nuove tecnologie.
 



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