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Settembre 2018

E-Call, il mercato globale crescerà del 19% in 5 anni

di Osservatorio Autopromotec

Secondo lo studio “Global Automotive eCall Market 2018-2022”, realizzato dalla società di consulenza e ricerca tecnologica Technavio e diffusso dall’Osservatorio Autopromotec, la rapida crescita del mercato dei sistemi eCall sarà trainata in particolare dall’applicazione di norme e obblighi sempre più stringenti in materia di sicurezza stradale.
Il mercato globale dei dispositivi di chiamata d’emergenza a bordo veicoli, noti anche come sistemi eCall, è destinato a crescere ad un tasso medio annuo composto del 19%, in termini di valore, nel quinquennio 2018-2022. Il dato emerge dall’analisi “Global Automotive eCall Market 2018-2022” condotta dalla società di consulenza e ricerca tecnologica Technavio. Ne dà notizia l’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico.

Secondo lo studio, la rapida crescita del mercato dei sistemi eCall sarà trainata in particolare dall’applicazione di norme e obblighi sempre più stringenti in materia di sicurezza stradale. La Commissione europea, ad esempio, a partire dallo scorso 31 marzo ha disposto l’obbligo per tutti i nuovi modelli di autovetture e veicoli commerciali leggeri per il mercato Ue di avere il sistema eCall come dotazione di serie. Un altro fattore chiave della crescita del mercato sarà la spinta dei produttori di sistemi eCall (case auto e fornitori di servizi telematici) nell’investire nei mercati dei Paesi emergenti come India e Cina, mercati in cui la domanda di nuove auto è particolarmente alta.
Ma cos’è esattamente l’eCall? Si tratta di un dispositivo montato a bordo dell’auto dotato di Gps e di una scheda Sim integrata che, in caso di situazioni di emergenza come ad esempio un incidente, permette di localizzare il veicolo e di effettuare una richiesta di soccorso immediato ad un numero di emergenza, premendo un pulsante. L’eCall può essere sia di tipo pubblico (come avviene in Europa, dove la chiamata è effettuata verso il 112, il numero unico di emergenza europeo) che di tipo privato, ovvero gestito dalle case automobilistiche. In questi casi il servizio di emergenza è inserito in un ecosistema più ampio che prevede una serie di servizi telematici e che in caso di incidente o richiesta d’aiuto inoltra la chiamata ad una centrale di emergenza privata. Secondo le stime della Commissione Europea, l’eCall potrebbe ridurre dal 40% al 50% i tempi di intervento dei soccorsi salvando almeno 2.500 vite ogni anno solo in Europa. Un numero importante, dato che attualmente il numero delle vittime di incidenti stradali sulle strade europee è di circa 25.000 all’anno, oltre a circa 135.000 feriti gravi. Si tratta, dunque, di un sistema che aiuterà senz’altro in misura significativa la sicurezza stradale.

Anche se non è obbligatorio come per i veicoli di nuova immatricolazione, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, è possibile installare l’eCall anche su auto già circolanti. Sul mercato si trovano infatti già diversi kit disponibili in versione aftermarket che, una volta installati a bordo, si connettono tramite bluetooth allo smartphone del conducente dal quale partirà, in caso di incidente, la chiamata di emergenza. Anche per il mondo delle officine, dunque, l’eCall potrebbe aprire delle opportunità. Gli operatori dell’aftermarket dovranno familiarizzare sempre più con questi dispositivi, informandosi sul loro funzionamento nel caso in cui gli automobilisti richiedano dei chiarimenti o vogliano saperne di più. Mostrarsi sempre aggiornati sulle novità, specialmente in materia di sicurezza, è un buon modo per un autoriparatore di dimostrare passione e attenzione per il proprio lavoro, di fidelizzare il cliente e trasmettere un messaggio di professionalità.



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